Bonus imprenditori 2025, aperte le domande: voucher da 40mila euro e fondi fino al 75%

Dal 15 ottobre 2025 apre ufficialmente la piattaforma online del Ministero del Lavoro per richiedere i nuovi incentivi dedicati ai giovani under 35 che vogliono mettersi in proprio. Il piano, gestito insieme a Invitalia, si articola in due misure parallele: Autoimpiego Centro-Nord e Resto al Sud 2.0, con obiettivi simili ma destinate a territori diversi. L’iniziativa prevede voucher non rimborsabili e contributi a fondo perduto, oltre a percorsi di accompagnamento e tutoraggio per la creazione di nuove attività.

Cosa prevede il bonus

Il pacchetto di aiuti si divide in due strumenti principali:

  • Voucher a fondo perduto fino a 30.000 euro per l’acquisto di beni e servizi necessari all’avvio dell’attività. Il tetto sale a 40.000 euro per chi investe in innovazione, digitalizzazione o sostenibilità ambientale.

  • Contributi a fondo perduto che coprono una percentuale significativa dei costi: fino al 65% delle spese per progetti fino a 120.000 euro, e fino al 60% per progetti compresi tra 120.000 e 200.000 euro.

Gli aiuti sono cumulabili con attività di formazione, assistenza tecnica e tutoraggio, pensate per accompagnare i giovani imprenditori nei primi mesi di avvio.

Chi può fare domanda

Possono richiedere il bonus:

  • giovani di età inferiore ai 35 anni;

  • soggetti disoccupati, inattivi o inoccupati;

  • persone in condizione di fragilità o vulnerabilità sociale;

  • beneficiari di programmi di politiche attive come il Programma GOL.

Non serve l’ISEE: contano solo età, stato lavorativo e il rispetto dei criteri previsti.

Dove si può aprire l’attività

La misura si applica a tutto il territorio nazionale, ma con due programmi distinti:

  • Autoimpiego Centro-Nord: destinato a chi apre un’attività in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Umbria o Marche.

  • Resto al Sud 2.0: valido per iniziative in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Entrambi offrono incentivi di pari struttura, ma con percentuali più alte per le regioni del Sud.

Attività ammesse e spese finanziabili

Il bonus può essere richiesto per:

  • lavoro autonomo con apertura di partita IVA;

  • impresa individuale o società (SNC, SAS, SRL, cooperative);

  • libere professioni, anche in forma associata o come società tra professionisti.

Tra le spese ammissibili rientrano:

  • acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuove;

  • software, piattaforme digitali e strumenti tecnologici;

  • consulenze tecniche e specialistiche per progettazione, marketing o sviluppo;

  • interventi per innovazione, risparmio energetico e sostenibilità ambientale.

Ogni voce deve essere strettamente legata alle esigenze operative e gestionali del progetto.

Come presentare la domanda

Dal 15 ottobre 2025 alle ore 12:00 sarà attiva la piattaforma Invitalia per la compilazione delle domande. La procedura è completamente digitale:

  1. Accesso con SPID o CIE all’area riservata del portale Invitalia.

  2. Compilazione online della domanda, con dati anagrafici, descrizione del progetto e piano di spesa.

  3. Allegati richiesti: business plan, preventivi, cronoprogramma e dichiarazione di possesso dei requisiti.

  4. Invio telematico e ricezione del protocollo con la data e l’ora di presentazione.

Il sistema è a sportello, quindi le domande vengono valutate in ordine di arrivo fino all’esaurimento dei fondi.

Fasi di valutazione

La procedura di valutazione è suddivisa in tre passaggi:

  • Verifica di ammissibilità: controllo formale della documentazione e completezza dei dati.

  • Accertamento dei requisiti: verifica dei criteri di accesso previsti dal bando.

  • Valutazione del merito: analisi del progetto, delle competenze del proponente, della sostenibilità economica e dell’impatto innovativo.

Se la valutazione è positiva, Invitalia emette il provvedimento di concessione entro 90 giorni, specificando importo, tempi e modalità di erogazione.

Erogazione dei fondi

I contributi non vengono erogati in un’unica soluzione, ma in più tranche in base all’avanzamento dei lavori (SAL – Stato di Avanzamento Lavori).

  • Il primo SAL può essere richiesto dopo aver sostenuto almeno il 30% delle spese.

  • È possibile arrivare fino al 70% prima della rendicontazione finale.

  • Il saldo viene versato entro 60 giorni dall’approvazione delle spese rendicontate.

Tutte le spese devono essere documentate con fatture e pagamenti tracciabili.

Esempi pratici di contributo

  • Un giovane freelance che avvia un’attività digitale da 60.000 euro nel Centro-Nord potrà ottenere un voucher da 30.000 euro più un contributo del 65% sulle spese restanti, per un totale di oltre 49.000 euro di agevolazioni.

  • Una startup innovativa che investe 140.000 euro in tecnologie sostenibili potrà ricevere fino a 100.000 euro tra voucher e contributi.

  • Un laboratorio artigiano nel Sud Italia con spese di 110.000 euro potrà beneficiare di voucher fino a 50.000 euro e contributi fino al 75%, con copertura quasi totale dei costi iniziali.

Errori da evitare

  • Mancanza di firma digitale o PEC.

  • Piano di spesa con voci non ammissibili o non pertinenti.

  • Documentazione incompleta o incoerente.

  • Cronoprogrammi poco realistici o privi di preventivi.

  • Assenza di competenze specifiche dimostrabili per la gestione dell’attività.

Checklist dei documenti

  • Documento d’identità e codice fiscale del richiedente o dei soci.

  • SPID/CIE, firma digitale, PEC attiva.

  • Business plan dettagliato e piano finanziario.

  • Preventivi firmati dai fornitori.

  • Eventuali atti costitutivi o iscrizioni in Camera di Commercio.

Quando arrivano i fondi

Una volta approvato il progetto, l’erogazione della prima tranche può avvenire dopo circa 3 mesi. I tempi complessivi, dalla presentazione alla ricezione dei fondi, variano tra 4 e 6 mesi in base al carico delle domande e alla correttezza della documentazione.