Chi può accedere al bonus mamme nel 2025
Per il 2025 l’esonero contributivo è riservato esclusivamente alle lavoratrici a tempo indeterminato con tre o più figli e con il figlio più piccolo che non abbia ancora compiuto 18 anni. Un’altra condizione essenziale è che non abbiano già presentato la domanda per il medesimo beneficio nell’anno precedente. Rispetto al passato non è più previsto l’esonero per chi ha soltanto due figli, anche nei casi più favorevoli: la normativa è stata ridefinita e l’articolo 181 della legge di bilancio 2023 non è più applicabile alle lavoratrici con due figli. Questo orientamento modifica sensibilmente la platea dei beneficiari rispetto agli anni recenti. Le lavoratrici che restano escluse possono però accedere ad altri strumenti introdotti dal decreto-legge 95/2025, convertito in legge 118/2025, che prevede forme di integrazione al reddito per chi non rientra nel requisito “tre figli” ma si trova in difficoltà economica. Non si tratta dello stesso meccanismo di esonero, ma di misure accessorie che tentano di mitigare le esclusioni. Il bonus, in quanto esenzione contributiva, incide sui versamenti previdenziali a carico della lavoratrice: non è un contributo in denaro, bensì un alleggerimento della quota contributiva che verrebbe altrimenti trattenuta mensilmente.
Modalità operative: domande e uso del portale SIDI
Le funzioni per la presentazione della domanda saranno attive sul portale SIDI a partire dal 7 ottobre 2025. Le lavoratrici dovranno accedere alla piattaforma con le credenziali autorizzate (SPID, CIE o sistemi analoghi) e navigare nella sezione “Decontribuzione di maternità” sotto il menu “Servizi”. Il sistema precompila automaticamente i dati anagrafici della beneficiaria, ma è richiesto l’inserimento dei codici fiscali dei figli, in particolare del più giovane, oltre ad altri dati obbligatori. Una volta completata la compilazione, la domanda va inoltrata in via definitiva: non sarà possibile modificare l’istanza dopo l’invio. Il portale offrirà la possibilità di scaricare la domanda in formato PDF. Le segreterie scolastiche avranno un ruolo di supporto operativo, assistendo il personale nei casi di difficoltà tecniche. In caso di problemi o errori nella procedura, è previsto un help desk amministrativo-contabile interno alle applicazioni SIDI, accessibile tramite il modulo “Gestione Finanziario Contabile”. Poiché questa misura rientra nell’ambito delle misure di welfare scolastico, le scuole dovranno collaborare con il Ministero per agevolare l’aggiornamento dei sistemi interni, come NoiPA, affinché i dati necessari vengano acquisiti in modo automatico e le trattenute contributive vengano aggiornate correttamente. La sinergia tra Ministero, scuole e piattaforme digitali sarà determinante per evitare errori e ritardi.
Novità per chi ha due figli e prospettive future
La nota ministeriale chiarisce che le lavoratrici con due figli, che non rientrano più per l’esonero tradizionale, potranno beneficiare delle nuove disposizioni introdotte dal decreto-legge 95/2025, che prevede forme di integrazione al reddito diverse dall’esenzione contributiva. In questi casi la domanda non va presentata tramite SIDI, bensì tramite altri canali indicati dal Ministero o dall’INPS in applicazione del decreto. Si tratta di misure alternative pensate per non lasciare totalmente fuori chi non soddisfa i requisiti “tre figli”. In prospettiva, il 2026 potrebbe vedere nuovamente un allargamento della misura: è prevista la reintroduzione dell’esonero contributivo per le madri con due figli fino al compimento dei 10 anni del figlio minore, come già previsto in legge di bilancio. Questo cambiamento, se confermato, estenderà nuovamente la platea delle beneficiarie e offrirà continuità alle politiche di sostegno alle lavoratrici madri. Il bonus mamme 2025 rappresenta dunque un segnale tangibile: riconosce le difficoltà economiche e familiari di chi lavora nella scuola e nel sistema pubblico, ma lo fa con criteri più stringenti e con strumenti paralleli per mitigare le esclusioni. Il successo di questa misura dipenderà da una procedura digitale efficace, da un supporto operativo ben organizzato e dalla capacità di adattarsi alle necessità reali delle lavoratrici coinvolte.
Impatto atteso sulle lavoratrici della scuola
Secondo le prime stime, il bonus mamme 2025 potrebbe interessare diverse migliaia di lavoratrici tra docenti e personale ATA. L’effetto più immediato sarà una riduzione del carico contributivo, che si tradurrà in un aumento dell’importo netto percepito in busta paga. Si tratta di un sollievo economico che, pur non risolvendo le criticità di stipendi spesso contenuti nel comparto scuola, rappresenta un segnale concreto di attenzione verso chi sostiene il peso di una famiglia numerosa. L’impatto non sarà solo economico: il riconoscimento istituzionale del ruolo delle madri nel settore educativo contribuisce anche a valorizzare una categoria che da anni chiede più sostegno e politiche mirate. In questo senso, il bonus si inserisce in una strategia più ampia che unisce welfare, formazione e pari opportunità.