Dal 1° gennaio 2025 i bonus edilizi subiscono importanti modifiche con l’entrata in vigore delle nuove regole introdotte dalla Legge di Bilancio. Stop a sconto in fattura e cessione del credito per i bonus ordinari, nuove percentuali di detrazione e limiti più rigidi per i redditi alti. Ecco una guida completa per capire cosa cambia nel 2025 e cosa aspettarsi dal 2026.
Negli ultimi anni i bonus edilizi hanno rappresentato uno degli strumenti fiscali più utilizzati dalle famiglie italiane per ristrutturazioni, miglioramenti energetici e abbattimento delle barriere architettoniche. Dal 2025, però, il quadro normativo cambia in modo significativo: non solo vengono eliminate alcune agevolazioni, ma si introducono regole più stringenti che limiteranno la possibilità di ottenere detrazioni elevate.
Stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito
Uno dei cambiamenti più rilevanti riguarda la fine dello sconto in fattura e della cessione del credito per i bonus ordinari. Chi dal 2025 effettuerà lavori di ristrutturazione o interventi agevolati non potrà più optare per queste modalità alternative di fruizione della detrazione, ma dovrà utilizzare esclusivamente la detrazione diretta in dichiarazione dei redditi.
L’unica eccezione riguarda il Superbonus, per il quale la cessione e lo sconto restano ammessi solo in casi particolari. Inoltre, non sarà più possibile esercitare l’opzione per lavori effettuati entro il 2024: per quelle spese, eventuali crediti già maturati possono ancora essere ceduti, ma vanno utilizzati entro il 31 dicembre 2025, pena la perdita definitiva del beneficio.
Detrazioni rimodulate: dal 50% al 36%
Dal 2025 vengono uniformate le percentuali di detrazione. Spariscono le aliquote maggiorate del passato (come il 65% per l’Ecobonus) e si passa a un sistema più semplice, che distingue solo tra abitazione principale e altri immobili:
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2025: 50% per abitazione principale, 36% per altri immobili
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2026: 36% per abitazione principale, 30% per altri immobili
Questo significa che chi vuole mantenere la detrazione al 50% deve effettuare tutti i pagamenti – compresi gli acconti – entro il 31 dicembre 2025. Dal 2026, infatti, scatterà la riduzione.
Per i contribuenti privati continua ad applicarsi il principio di cassa: conta la data del pagamento, non quella di esecuzione dei lavori.
Bonus edilizi in scadenza a fine 2025
Il 31 dicembre 2025 rappresenta una data chiave: salvo proroghe, termineranno alcuni degli incentivi più utilizzati dagli italiani. Tra questi:
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Bonus mobili con detrazione al 50%
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Bonus barriere architettoniche con detrazione al 75%
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Superbonus, che dal 2025 scende al 65%
Chi vuole approfittarne deve quindi concludere i pagamenti entro la fine dell’anno.
Stop agli incentivi per le caldaie a combustibili fossili
Dal 2025, con l’entrata in vigore della direttiva europea “Case Green”, non saranno più agevolate le spese per caldaie alimentate a gasolio, metano o altri combustibili fossili.
Restano invece ammesse le detrazioni per:
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microcogeneratori, anche se a combustibili fossili
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generatori a biomassa
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pompe di calore ad assorbimento a gas
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sistemi ibridi con pompa di calore e caldaia a condensazione
Una misura che punta a favorire la transizione energetica, spingendo i contribuenti a orientarsi verso soluzioni più sostenibili.
Nuovi limiti per redditi oltre 75.000 euro
Dal 2025 entrano in vigore limitazioni per i contribuenti con redditi elevati. In particolare, le spese detraibili vengono ridotte:
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con redditi oltre 75.000 euro, si potranno detrarre spese fino a 14.000 euro, con riduzioni progressive in base al numero di figli a carico;
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con redditi oltre 100.000 euro, il tetto massimo scende a 8.000 euro (sempre con modulazioni in base alla composizione familiare).
Esempio pratico: un contribuente con reddito di 110.000 euro e un figlio a carico che nel 2025 spende 80.000 euro per ristrutturare la propria abitazione principale potrà detrarre solo 5.600 euro di spesa, pari a una detrazione annua di 2.800 euro.
Chi ha redditi elevati deve quindi valutare strategie alternative, come l’intestazione delle spese a un familiare con reddito più basso.
Spese escluse dalle limitazioni
Non tutte le spese rientrano nei nuovi limiti. Restano escluse:
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le spese sanitarie
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gli interessi su mutui stipulati entro il 31 dicembre 2024
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investimenti in startup innovative
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premi assicurativi stipulati entro il 31 dicembre 2024
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rate relative a bonus edilizi per spese sostenute fino al 2024
Questo significa che chi ha effettuato lavori entro il 2024 non vedrà ridursi i benefici già acquisiti.
Cosa aspettarsi dal 2026
Il Governo ha annunciato la volontà di prorogare il bonus casa 50%, ma al momento non ci sono certezze. L’attuale calendario prevede che dal 2026 le detrazioni scendano ulteriormente (36% per l’abitazione principale e 30% per gli altri immobili).
Molto dipenderà dalla prossima Legge di Bilancio e dalle risorse disponibili. Gli osservatori ritengono probabile un intervento correttivo, ma fino ad allora le regole già approvate resteranno quelle ufficiali.
Una stagione di transizione per le agevolazioni edilizie
Il 2025 segna dunque una svolta importante per i bonus edilizi: meno flessibilità nelle modalità di fruizione, detrazioni ridotte e vincoli stringenti per chi ha redditi alti. Per i proprietari di abitazioni e i professionisti del settore sarà fondamentale pianificare con attenzione lavori e pagamenti, evitando di perdere opportunità fiscali che, con il passaggio al 2026, potrebbero ridursi ulteriormente.