Un aiuto concreto per chi sceglie di lavorare da casa e vivere in un piccolo comune. Il nuovo Bonus Smart Working Montano 2025 offre vantaggi economici importanti a chi decide di trasferirsi nei paesi sotto i 5.000 abitanti e svolgere la propria attività in modalità agile. Una misura che unisce incentivi al lavoro flessibile e sostegno alle aree montane, sempre più colpite dallo spopolamento.
Un incentivo per rilanciare le aree montane
L’idea alla base del bonus è semplice: riportare vita, lavoro e reddito nei piccoli centri italiani. Troppi borghi sono stati abbandonati negli ultimi decenni, con conseguenze economiche e sociali pesanti. Ora, con l’evoluzione dello smart working e delle nuove tecnologie digitali, diventa finalmente possibile lavorare ovunque — anche in montagna o in un piccolo paese immerso nel verde.
Con la Legge 131/2025, il Governo ha approvato un piano sperimentale che prevede agevolazioni fiscali e contributive per chi sceglie di vivere e lavorare in comuni con meno di 5.000 abitanti. Il provvedimento si articola in due direzioni:
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Sgravi per i datori di lavoro che assumono o mantengono in smart working i propri dipendenti residenti in comuni montani.
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Incentivi per i lavoratori che acquistano o ristrutturano una casa in questi territori e svolgono la loro attività da remoto.
Lo scopo è duplice: favorire la rivitalizzazione economica dei piccoli centri e sostenere la diffusione del lavoro agile stabile, non più solo emergenziale come durante la pandemia.
Come funziona il Bonus Smart Working Montano
La misura prevede due vantaggi principali:
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Esonero contributivo per le aziende: fino a 8.000 euro annui per ciascun lavoratore in smart working trasferito in un piccolo comune. Questo sgravio copre i contributi a carico del datore di lavoro e sarà attivo per il 2026 e il 2027.
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Credito d’imposta fino al 60% per chi decide di acquistare o ristrutturare un immobile da destinare a prima casa in un comune montano. Il credito può essere utilizzato in compensazione e permette di risparmiare direttamente sulle rate del mutuo o sui lavori di ristrutturazione.
In alcuni casi, sommando i benefici diretti e indiretti, il vantaggio economico complessivo può raggiungere anche i 15.000 euro in due anni. L’importo esatto dipende dal reddito, dal valore dell’immobile e dalla tipologia di contratto di lavoro.
L’iniziativa non prevede contributi in denaro immediati ma vantaggi fiscali reali, che riducono i costi sostenuti sia dai lavoratori che dalle imprese.
Chi può richiederlo
Il Bonus Smart Working è riservato a:
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Lavoratori dipendenti che svolgono la propria attività in modalità agile e si trasferiscono in un comune montano con meno di 5.000 abitanti;
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Aziende private che assumono o mantengono in servizio lavoratori residenti in questi comuni;
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Liberi professionisti o autonomi che dimostrano di esercitare stabilmente la loro attività in un territorio montano.
Sono esclusi i lavoratori pubblici e chi mantiene la residenza in aree urbane o metropolitane. La domanda potrà essere presentata da ottobre 2025, tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate o del Ministero del Lavoro, una volta pubblicati i decreti attuativi.
I Comuni interessati
La misura riguarda i piccoli Comuni montani e interni distribuiti in tutto il territorio nazionale, in particolare:
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le aree alpine di Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta;
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i borghi appenninici di Toscana, Marche, Abruzzo e Molise;
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i centri rurali dell’entroterra siciliano e sardo, spesso dimenticati dalle grandi reti produttive.
Ogni regione pubblicherà un elenco ufficiale dei Comuni ammessi entro la fine del 2025. L’obiettivo è incentivare la residenza stabile e contrastare lo spopolamento delle zone ad alta fragilità demografica.
Un nuovo modo di vivere e lavorare
Il Bonus Smart Working Montano non è solo un incentivo economico, ma un nuovo modello di vita. Lavorare da casa, in un ambiente naturale e meno caotico, offre vantaggi psicologici e pratici: più tempo libero, minori costi di trasporto e una qualità della vita più elevata.
Le amministrazioni locali stanno cogliendo l’occasione per digitalizzare i territori, potenziare le connessioni internet e creare spazi di coworking nei centri storici. L’obiettivo è attrarre nuove famiglie e professionisti, riportando vitalità nei borghi e creando nuove opportunità di impiego.
Molte aziende, dal canto loro, stanno valutando la possibilità di offrire ai dipendenti pacchetti di welfare collegati al trasferimento in zone montane, unendo sostenibilità, equilibrio e risparmio.
Quando e come presentare la domanda
Le domande per il Bonus Smart Working saranno possibili da ottobre 2025, una volta pubblicati i regolamenti attuativi.
In sintesi, i passaggi principali saranno:
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Verificare la residenza o il trasferimento in uno dei Comuni ammessi;
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Presentare la documentazione fiscale e contrattuale relativa al lavoro agile;
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In caso di acquisto o ristrutturazione, allegare il contratto di mutuo o la dichiarazione delle spese sostenute;
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Inviare la domanda telematicamente tramite SPID o CIE sul portale indicato dal Ministero del Lavoro.
Le agevolazioni potranno essere richieste una volta per nucleo familiare e avranno validità biennale.
Un’opportunità per chi sogna una vita diversa
Il Bonus Smart Working 2025 rappresenta un’occasione reale per chi desidera cambiare stile di vita, allontanarsi dal caos cittadino e riscoprire il ritmo più umano dei piccoli paesi italiani.
Oltre ai vantaggi economici, questa misura può essere un punto di svolta per l’Italia dei borghi, quella fatta di silenzi, tradizioni e comunità che rischiano di scomparire.
Chi sceglierà di abbracciare questa nuova dimensione del lavoro — tra natura, connessioni digitali e qualità della vita — potrebbe presto scoprire che i 15.000 euro non sono il vero premio. Il vero guadagno è ritrovare equilibrio e tempo per sé, in un Paese che finalmente valorizza anche le sue montagne.