Bonus Trasporti, è di nuovo “click day”: Sbrigati, i fondi finiscono in poche ore. La guida per non restare fuori

Il bonus trasporti è tornato e consente a studenti, lavoratori e pendolari di muoversi in tutta Italia spendendo pochissimo: ecco come funziona e perché vale la pena richiederlo subito.

L’aumento del costo della vita ha colpito anche chi ogni giorno deve spostarsi per andare al lavoro o a scuola. Tra carburante, parcheggi e abbonamenti ai mezzi pubblici, la spesa per i trasporti incide sempre di più sul bilancio familiare. Per fortuna esiste una soluzione concreta che molti italiani ignorano: il bonus trasporti, un contributo che permette di viaggiare quasi gratis su autobus, metro, tram e treni regionali. Non si tratta di un esperimento temporaneo, ma di una misura confermata anche nel 2025, con fondi dedicati e procedure semplificate.

Come funziona il bonus trasporti

Il bonus trasporti è un voucher digitale del valore massimo di 60 euro, erogato dallo Stato per coprire in parte o interamente il costo degli abbonamenti ai mezzi pubblici. Il buono è personale e nominativo, e può essere utilizzato solo per l’acquisto di abbonamenti mensili, plurimensili o annuali. Una volta scaricato, deve essere speso entro la fine del mese in cui è stato richiesto.

L’aspetto interessante è che la richiesta può essere rinnovata ogni mese, finché ci sono risorse disponibili. Questo significa che chi si muove regolarmente, ad esempio uno studente universitario o un lavoratore pendolare, può ottenere fino a 12 voucher l’anno, viaggiando gratis o con uno sconto significativo per gran parte del 2025.

Il procedimento è completamente digitale: si accede con SPID o Carta d’Identità Elettronica, si compila il modulo online sul portale dedicato e si indica il gestore del trasporto pubblico (come Trenitalia, Atac, Cotral, ATM o altri). Il buono si genera immediatamente e può essere scaricato in formato PDF o presentato direttamente sullo smartphone al momento dell’acquisto dell’abbonamento.

Chi può ottenerlo

Non tutti i cittadini possono beneficiare del bonus, ma i criteri restano ampi e includono una grande fascia della popolazione. Possono richiederlo:

  • Studenti di scuole superiori, università e istituti professionali;

  • Lavoratori dipendenti e autonomi con reddito inferiore a 20.000 euro annui;

  • Disoccupati, percettori di NASpI, reddito di cittadinanza o altre misure di sostegno;

  • Genitori che acquistano l’abbonamento per i figli minorenni.

L’obiettivo è favorire la mobilità sostenibile, ridurre l’uso delle auto private e aiutare le famiglie con redditi bassi o medi a mantenere la possibilità di spostarsi quotidianamente senza pesare troppo sul bilancio.

Quanto si risparmia davvero

Il risparmio dipende dal tipo di abbonamento e dalla città in cui si vive. Nelle grandi aree metropolitane, dove gli abbonamenti mensili costano tra i 35 e i 60 euro, il bonus copre spesso l’intero importo. Un pendolare che lo richiede ogni mese può risparmiare fino a 720 euro l’anno, una cifra importante soprattutto per gli studenti fuori sede o i lavoratori con redditi medio-bassi.

Nei centri più piccoli, dove gli abbonamenti costano meno, è possibile utilizzare la differenza di valore per acquistare biglietti pluricorsa o per estendere la validità a zone extraurbane. Alcune regioni hanno anche attivato integrazioni locali, che cumulano il bonus nazionale con fondi regionali, garantendo un rimborso ancora più alto.

Il trucco che molti non conoscono

La maggior parte degli italiani crede che il bonus sia “una tantum”, ma in realtà la norma consente di ripetere la domanda ogni mese. Questo è il vero “trucco” che consente di viaggiare gratis per mesi interi. Il portale viene aggiornato periodicamente con nuovi fondi, quindi è importante collegarsi il primo giorno utile di ogni mese: i voucher vengono assegnati fino a esaurimento delle risorse, e in alcune regioni finiscono nel giro di poche ore.

Un altro errore comune è credere che il buono sia legato a una singola azienda di trasporto. In realtà si può scegliere ogni mese un gestore diverso, a seconda delle proprie esigenze. Per esempio, un lavoratore può usare il bonus su Trenitalia per i treni regionali e, il mese dopo, su Atac o Cotral per spostarsi dentro Roma.

Perché è una misura che conviene a tutti

Il bonus trasporti non è solo un aiuto economico: è anche una misura ambientale. Incentivare l’uso del trasporto pubblico significa ridurre il traffico urbano, le emissioni e la dipendenza dal carburante. È una delle poche agevolazioni che riesce a combinare sostenibilità, risparmio e semplicità d’uso.

Per gli studenti fuori sede, che spesso devono affrontare anche i costi di affitto e libri, rappresenta una boccata d’ossigeno. Per i lavoratori, invece, diventa una strategia per compensare gli aumenti del costo della vita.

Il consiglio è di monitorare costantemente il portale del Ministero, preparare i documenti in anticipo e richiedere il buono appena disponibile. Con un po’ di attenzione, è davvero possibile viaggiare gratis per mesi e trasformare un piccolo vantaggio in un grande risparmio annuale.