Chi riceve lettera o sms dall’INPS sulla pensione rischia sospensione: cosa controllare subito per evitare problemi

Il rischio di sospensione della pensione si fa reale per migliaia di pensionati italiani con l’avvio della campagna RED 2025 da parte dell’INPS. I messaggi informativi, spesso recapitati via SMS o tramite lettera, sollevano dubbi e preoccupazioni su come adempiere correttamente agli obblighi imposti dall’Istituto. Questa fase ricorrente interessa tutte le persone che ricevono prestazioni collegate al reddito, un gruppo molto vasto e variegato, ma la poca chiarezza nelle comunicazioni rischia di portare all’errore e, nei casi peggiori, alla sospensione delle erogazioni. Di fronte a questa scadenza obbligatoria, conoscere con precisione le regole e le modalità di invio delle dichiarazioni è ormai indispensabile per evitare interruzioni nel pagamento delle pensioni.

Le dichiarazioni reddituali e i soggetti coinvolti nella campagna red

Il cuore della campagna RED consiste nell’obbligo di trasmettere all’INPS la propria situazione reddituale, così da permettere all’Istituto di verificare la sussistenza dei requisiti necessari a mantenere le prestazioni sociali legate al reddito complessivo del pensionato e, se presenti, del suo coniuge. Dal 2025 molte prestazioni, come l’Assegno Sociale, gli assegni familiari, le integrazioni al trattamento minimo, la quattordicesima e le maggiorazioni sociali, chiedono un aggiornamento periodico che va assolto con tempestività. La mancata presentazione della dichiarazione o ritardi possono comportare la sospensione o addirittura la revoca della prestazione. Per chi beneficia dell’Assegno Sociale, questa sospensione si traduce nel taglio totale del beneficio, mentre altri percettori possono vedersi limitati solo in parte gli importi ricevuti.

Non sono tutti a conoscenza del fatto che l’obbligo riguarda specificamente quei pensionati che non presentano la dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate o che hanno redditi non riscontrabili nelle banche dati ufficiali dell’Istituto, come l’Anagrafe Tributaria o il Casellario Generale dei Pensionati. In questa categoria rientrano, ad esempio, i redditi esenti da IRPEF o soggetti a ritenuta d’acconto, che solitamente non transitano attraverso le dichiarazioni fiscali classiche. Di conseguenza, ogni anno l’INPS avvia questa verifica per un gran numero di pensionati che devono rispondere in modo puntuale.

I diversi modelli da presentare e le condizioni di erogazione delle prestazioni

Oltre ai modelli RED, l’INPS richiede anche altre dichiarazioni di sussistenza, come gli ICLAV, ICRIC e ACC AS-PS, utilizzate in funzione della categoria di prestazione ricevuta. Questi modelli riguardano soprattutto coloro che percepiscono trattamenti assimilabili ad assistenza o riconosciuti per invalidità, dove la continuità del diritto viene verificata anche tramite condizioni particolari. Per esempio, un beneficiario di un assegno per invalidità deve attestare di non aver trascorso periodi all’estero, poiché l’assenza dal territorio nazionale può influire sull’erogazione del beneficio. Chi invece riceve trattamenti economici per invalidità deve confermare di non essere stato ricoverato in strutture pubbliche a carico dello Stato, dato che tale circostanza può portare a un blocco delle prestazioni.

Questi adempimenti vanno completati entro il termine del 28 febbraio 2026 passando attraverso il portale “MyINPS”, con l’accesso tramite SPID, CNS, CIE o eIDAS, oppure affidandosi agli sportelli di CAF o ai professionisti abilitati. La chiarezza e la puntualità nell’invio della documentazione rappresentano la chiave per evitare un’interruzione nelle erogazioni e tutelare quella rete di sostegno che molte persone anziane o con disagio economico affidano alle prestazioni previdenziali.

Il rischio sospensione e l’importanza di seguire le comunicazioni in modo attento

Dal momento che l’INPS ha deciso di inviare comunicazioni via SMS, un canale rapido ma non sempre consultato o correttamente interpretato, una quota di pensionati rischia di non cogliere l’importanza degli adempimenti richiesti. Il messaggio sul cellulare può essere facilmente trascurato, soprattutto da chi ha difficoltà con la tecnologia o da chi non è abituato a gestire pratiche online. Questo fattore aumenta il rischio di omissioni che, come detto, si traducono nell’immediato nella sospensione della pensione. Un dettaglio che spesso si nota soltanto nelle abitazioni più vecchie è la resistenza ad aggiornamenti digitali, che può rallentare la risposta alle domande dell’INPS.

Molti pensionati potrebbero non sapere che è possibile rivolgersi a centri CAF o professionisti abilitati per ricevere assistenza: un aiuto prezioso per chi fatica a compilare moduli online o a comprendere i passaggi richiesti. Inoltre, mantenere aggiornata l’area personale su MyINPS e controllare periodicamente le comunicazioni inviate dall’Istituto rappresenta una tutela silenziosa ma decisiva. Alla luce di queste esigenze, è evidente come la campagna RED si inserisca in un sistema di controllo che garantisce regolarità e correttezza nell’erogazione delle prestazioni sociali, un nodo cruciale per la tenuta concreta della sicurezza economica di molti pensionati italiani.