Riscossione agevolata, nel 2026 arriva la nuova definizione con 120 rate in dieci anni

Riscossione agevolata, nel 2026 arriva la nuova definizione con 120 rate in dieci anni

Dal 2026 debutterà la rottamazione quinquies, quinta edizione della definizione agevolata dei debiti fiscali. La misura, inserita nella bozza di Legge di Bilancio, riguarda i carichi affidati alla riscossione tra il 2000 e il 2023 e punta a ridurre il peso delle cartelle esattoriali accumulatesi in oltre due decenni. Il meccanismo prevede che i contribuenti possano estinguere i debiti pagando soltanto la quota capitale, senza interessi di mora e senza sanzioni aggiuntive. Un intervento pensato per alleggerire famiglie e imprese, garantendo allo stesso tempo all’Erario entrate certe in tempi più sostenibili.

Come funzionerà il nuovo piano di rientro

La novità principale rispetto alle precedenti edizioni è la possibilità di spalmare i pagamenti fino a 120 rate mensili, distribuite nell’arco di dieci anni. Si tratta di un allungamento notevole rispetto al passato, pensato per abbassare l’importo delle singole rate e aumentare le probabilità che i contribuenti riescano a rispettare il piano. L’adesione sarà possibile tramite domanda telematica all’Agenzia delle entrate-Riscossione, con procedure che verranno dettagliate nei decreti attuativi. Restano esclusi i debiti legati a condanne penali e quelli già sottoposti a recupero forzato. Una volta accolta la richiesta, il debito verrà suddiviso in rate costanti con interessi legali ridotti.

Le differenze rispetto alla rottamazione quater

Il nuovo provvedimento si distingue dalla rottamazione quater, attualmente in vigore, per due aspetti centrali: l’ampliamento dell’arco temporale dei debiti definibili, che arriva a coprire oltre vent’anni di cartelle, e la maggiore flessibilità nei pagamenti. Questo rende la misura più accessibile a una platea ampia di contribuenti, dalle famiglie con arretrati modesti alle imprese con esposizioni più rilevanti. Secondo le prime analisi, la sostenibilità finanziaria sarà molto più elevata rispetto al passato, riducendo il rischio che i contribuenti decadano dai benefici e tornino in una spirale di morosità.

Impatti attesi per cittadini e Stato

Per chi ha debiti pregressi con il fisco, la rottamazione quinquies rappresenta un’occasione per sanare la propria posizione senza essere schiacciati da sanzioni e interessi. Al tempo stesso, lo Stato punta a recuperare una quota consistente dei crediti non riscossi, che da anni pesano sui bilanci pubblici. Resta da chiarire la gestione delle decadenze e i criteri esatti di accesso, aspetti che verranno definiti nei prossimi mesi. La discussione parlamentare già avviata lascia intendere che questa misura sarà uno dei pilastri della politica fiscale del 2026, confermando la tendenza degli ultimi anni a favorire strumenti di definizione agevolata.