L’Inps ha aperto i termini per presentare domanda di accesso all’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (Iscro), il sostegno rivolto ai lavoratori autonomi con partita Iva in difficoltà economica. C’è tempo fino al 31 ottobre 2025 per inoltrare la richiesta online o tramite patronato. Ecco chi può beneficiarne, i requisiti richiesti e le modalità di erogazione.
L’Indennità Iscro nasce come misura sperimentale nel triennio 2021-2023 e, con la legge di bilancio 2024, è stata resa strutturale. Si tratta di un aiuto economico destinato ai lavoratori iscritti alla Gestione separata Inps che svolgono attività professionale abituale e che abbiano registrato un calo significativo del proprio reddito. L’obiettivo è garantire una forma di continuità reddituale a chi, pur rimanendo sul mercato, si trova ad affrontare periodi di difficoltà.
Chi può richiedere l’indennità Iscro
Possono accedere al sostegno i lavoratori autonomi con partita Iva iscritti alla Gestione separata Inps, a condizione che non siano titolari di trattamenti pensionistici diretti e che abbiano registrato un reddito di lavoro autonomo inferiore al 70% della media dei due anni precedenti all’anno di riferimento.
Per fare un esempio: se la domanda viene presentata nel 2025, l’anno di riferimento è il 2024. Il reddito dichiarato per il 2024 dovrà risultare inferiore al 70% della media dei redditi 2022 e 2023. Inoltre, nell’anno precedente alla domanda, il reddito non deve superare i 12mila euro (soglia aggiornata annualmente in base agli indici Istat).
Tra i requisiti obbligatori figurano anche la regolarità contributiva e l’apertura della partita Iva da almeno tre anni, con continuità rispetto all’attività che ha dato titolo all’iscrizione previdenziale.
I requisiti previsti dall’Inps
Per ottenere l’Iscro è necessario rispettare una serie di condizioni precise:
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non percepire trattamenti pensionistici diretti;
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non essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
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non beneficiare dell’Assegno di inclusione nel periodo di fruizione dell’indennità;
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avere un reddito inferiore al limite stabilito (70% della media dei due anni precedenti e massimo 12mila euro l’anno prima della domanda);
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risultare in regola con la contribuzione;
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essere titolari di partita Iva attiva da almeno tre anni;
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autocertificare i redditi prodotti, salvo quelli già disponibili all’Inps.
Chi non rispetta anche uno solo di questi requisiti non potrà accedere al beneficio.
Come e dove presentare la domanda
Le domande vanno presentate entro il 31 ottobre 2025 esclusivamente per via telematica. I canali disponibili sono:
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il portale dell’Inps tramite le proprie credenziali digitali;
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il Contact center integrato al numero verde 803 164 (da rete fissa) o al 06 164164 (da cellulare, con costi variabili in base all’operatore);
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gli enti di patronato e gli intermediari abilitati, che possono trasmettere la domanda per conto del lavoratore.
È bene ricordare che la misura non è cumulabile e non può essere richiesta da chi ne ha già beneficiato nel biennio precedente. Questo significa che chi ha ricevuto l’indennità nel 2024 non potrà presentare domanda nel 2025.
Chi resta escluso dall’Iscro
Secondo le regole fissate dall’Inps, non possono presentare domanda nel 2025 coloro che hanno già beneficiato dell’indennità nel 2024. Le richieste presentate in violazione di questa norma saranno automaticamente respinte. Anche chi decade dal diritto durante l’erogazione – per esempio a causa della chiusura della partita Iva o per l’iscrizione ad altre gestioni previdenziali – non potrà ripresentare la domanda nel biennio successivo.
Durata e importi dell’indennità
L’Iscro viene erogata per un periodo massimo di sei mesi consecutivi, a partire dal giorno successivo all’invio della domanda.
L’importo corrisponde al 25% della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati nei due anni precedenti all’anno di riferimento, calcolato su base semestrale. L’assegno mensile non può comunque essere inferiore a 250 euro né superiore a 800 euro.
Per chiarire il calcolo, l’Inps fornisce un esempio pratico: se il reddito dichiarato per il 2021 è di 6mila euro e quello del 2022 è di 5mila, la media è 5.500 euro. Su questa cifra si applica la formula che porta a un importo mensile pari a circa 687,50 euro. L’indennità è inoltre adeguata annualmente in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo.
Un sostegno alla continuità del lavoro autonomo
L’Iscro si inserisce nel quadro delle misure di sostegno pensate per i lavoratori autonomi, spesso privi di ammortizzatori sociali paragonabili a quelli del lavoro dipendente. Con la trasformazione in misura strutturale dal 2024, l’indennità diventa un punto di riferimento importante per chi opera con partita Iva e si trova a gestire periodi di forte contrazione del reddito.
La scadenza del 31 ottobre 2025 rappresenta dunque un passaggio cruciale per quanti intendono presentare domanda e beneficiare del sostegno nei mesi successivi.